Trouble

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sakurainlove
view post Posted on 9/6/2009, 18:41




La traduzione della fic che vi avevo promesso!
All'inizio era nata come capitoli a drabble, che poi sono diventati capitoli veri e propri.
E vi sto che mi annoia postare capitoli corti, vi metto le prime quattro drabble qui assieme XD
unitamente al link del primo capitolo originale.
è una fanfiction davvero carina, spero che vi piacervà!

http://www.fanfiction.net/s/4341064/2/Trouble

“Indovina cos’ho scoperto ieri.”
Suigetsu guardò storto Karin, notando il malefico scintillio nei suoi occhi e la promessa di guai nella sua voce. Considerò se fosse meglio rispondere o scappare, ma alla fine decise di spingerla a continuare.
“Sono incinta,” dichiarò schiettamente, senza togliersi mai quel ghigno dalla faccia.
“… e la cosa non ti turba?”
“No. Ci saranno più problemi per te che per me.”
“Oh – Aspetta, cosa? Perché diavolo dovrebbe essere un mio problema?”
Il ghigno si allargò, e lei assunse un’aria decisamente demoniaca. “Perché sei tu il padre, idiota.”
Fu in quel momento che Suigetsu capì che essere andato a letto con Karin era stato un grande errore, nonostante fosse stato fantastico sul momento.


“Quindi, fatemi capire bene: tu e Karin eravate annoiati e ubriachi, e avete deciso di fare sesso non protetto, mentre io ero prigioniero di un membro dell’Akatsuki?”
“Si, questo rende più o meno l’idea.”
“… è la cosa più stupida che abbia mai sentito. Dovrei uccidervi per questo.”
Suigetsu alzò le spalle, completamente incurante della minaccia di Sasuke. Il leader del Team Taka aveva l’abitudine di lanciare minacce a vuoto per la noia o il malumore, perciò aveva imparato a non esserne spaventato.
Sospirando, Sasuke chiuse gli occhi e si strinse la punta del naso. “Ok, quindi cosa avete intenzione di fare? Aborto, vero?”
Ancora una volta, l’altro alzò le spalle. “Non so. Ho lasciato la decisione a Karin.”
“Beh, dille che è meglio che si liberi di quel coso,” ordinò l’Uchiha. “Non abbiamo bisogno di pesi extra in questa missione.”
Suigetsu osservò con interesse il suo capo voltargli le spalle, un pizzico di disgusto e rimorso gli erano passati sul volto per un breve attimo. Allora, non solo si opponeva all’uccidere senza motivo i viventi, ma non gli piaceva neanche l’idea di uccidere quelli non ancora nati.
Invece di commentare, comunque, annuì semplicemente, e si allontanò alla ricerca di Karin.
Karin accarezzò dolcemente il suo stomaco ancora piatto, dicendo “Non posso abortire. Andrebbe completamente contro la mia morale.”
“Fai esperimenti pericolosi su persone innocenti, che spesso portano ad una lenta, dolorosa morte, eppure trovi immorale uccidere qualcosa della grandezza di un pisello in una frazione di secondo?” domandò Suigetsu, guardandola con nuova perplessità.
“Non contestare la mia logica!”
Un sorriso compiaciuto si aprì sulle labbra di lui “Da quando usi la logica?”
Ringhiando, Karin gli tirò un pugno sulla testa. Nello stesso istante, Suigetsu si sciolse, collassando in una pozza ed evadendo l’attacco.
“Quindi non te ne sbarazzerai?” le domandò dopo essersi ri-solidificato.
“No.”
Lui alzò le spalle “Ok. Sarai tu ad avere a che fare con un Sasuke incavolato.”
Karin lo ignorò, andandosene impettita mentre accarezzava e parlottava al suo stomaco.
“Svitata.” Mormorò Suigetsu, dirigendosi nella direzione opposta.


“Quindi, ti rifiuti di abortire?”
“Già.”
“… Non c’è nulla che possa farti cambiare idea?”
“Nulla.”
Sasuke sospirò, chiudendo gli occhi. Era seduto su una roccia, i gomiti appoggiati sulle ginocchia, il mento supportato dalle mani chiuse. I membri dei Team Taka trattennero il respiro, chiedendosi se sarebbe stato furioso o incline a trattare.
“Puoi ancora combattere?”
“Probabilmente,” fece spallucce. “Sono andata in una clinica pubblica per un controllo, e il dottore ha detto che sono alla terza settimana. Penso che in questo momento sollevamenti pesanti o lavoro duro non dovrebbero dare problemi. Voglio dire, non ho ancora sentito neanche un colpo.”
Lui annuì. “Bene. Fino a quando non intralcerà la missione, lo potrai tenere.”
Rimasto a bocca aperta, Suigetsu intervenne “S-Stai davvero permettendo a quella svitata di mettere al mondo qualcosa?”
“È anche figlio tuo!” Karin scattò, con una mano sul fianco e l’altra protettiva davanti alla pancia.
“Semmai, i tuoi geni modificati saranno quelli a causare problemi.”
Lui aggrottò le sopracciglia, “Perchè non vieni un pò più vicino? Penso che tu abbia bisogno di qualche sano calcio nello stomaco.”
La coppia continuò a battibeccare, lanciandosi a vicenda insulti e minacce. A poca distanza da Sasuke, Juugo inclinò la testa, “Sai, abbastanza stranamente, prevedevo che sarebbe successo prima o poi.”
“E allora perché non mi hai avvisato?” ringhiò Sasuke.
L’altro uomo scosse le spalle, guadagnandosi un altro sospiro da parte del leader, che procedette a separare la coppia, ora impegnata in un match di wrestling.


Appoggiandosi ad un albero, Karin chiuse gli occhi e sorrise, gustandosi il momento di pace- gli altri stavano utilizzando quel momento per ripassare il piano e finire i preparativi.
“Posso sedermi qui?”
Aprendo di poco un occhio, vide che era soltanto Juugo, e annuì, spostandosi per fargli spazio. Quest’ultimo si sedette, esitando prima di investirla con la domanda che lei sapeva che voleva chiedere.
“Cosa ti ha fatto pensare di essere incinta?”
“Continuavo a stare male. E poi anche perché era il mio, uh… ‘perdiodo’.”
“Periodo?” sbattè le palpebre, incuriosito.
“Si, sai, um… mestruazioni?”
Le guance di lui si imporporarono appena leggermente. “Oh.”
Rimasero in silenzio per un attimo. Un attimo molto imbarazzante.
“Sei felice?”
“Per cosa?”
“La gravidanza.”
“Oh. Immagino di si,” rispose lei, alzando le spalle con indifferenza. “Cioè, non era che lo volessi, però credo che non sia una cosa brutta.” Sorridendo malignamente, aggiunse, “E poi, potrò torturare Suigetsu.” Emise una risatina diabolica. Juugo scosse la testa.
“La smetterete mai di litigare?”
“Certo – quando l’inferno gelerà.”
“Juugo! Karin!”
Sentendo i loro nomi, i due si alzarono immediatamente. Sasuke era poco lontano da loro, e sembrava serio e implacabile.
“È l’ora di andare.”
 
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Claire
view post Posted on 10/6/2009, 12:06




CHE CARINISSIMAAAAAAA *-*
Spero di vedere il seguito
SPOILER (click to view)
VALE FOR PRESIDENT
 
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sakurainlove
view post Posted on 10/6/2009, 12:09




presto continuerò a tradurre!
voglio arrivare almeno al primo capitolo lungo, dove comincia la vera storia ^o^

SPOILER (click to view)
naaaa >//<
 
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Claire
view post Posted on 10/6/2009, 12:55




SPOILER (click to view)
Si invece òo
 
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Moschella
view post Posted on 10/6/2009, 13:32




Bellini loro, che aspettano un bebè°°
Brava vale!
**
 
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sakurainlove
view post Posted on 24/6/2009, 19:09




aggiorno con latri tre capitoletti!
Dal prossimo aggiornamento inizieranno le parti che me gustano molto *ç*



Il piano per l’invasione era semplice e complesso allo stesso tempo.
L’obbiettivo principale era di eliminare tutte le figure potenti di Konoha – soprattutto gli anziani. Così facendo avrebbero messo il villaggio in uno stato di insicurezza e caos, rendendolo incredibilmente invulnerabile. Il resto sarebbe venuto da sé.
Il problema era che persone così importanti erano sempre sorvegliate, e loro stesse sapevano difendersi. Erano richieste sia cautela che forza bruta.
E qui subentrava Karin. Con le sue abilità nel captare il chakra, poteva rivelare esattamente dove si trovava il nemico, semplificando la parte relativa alla ‘cautela’. A livello di forza bruta, l’Akatsuki aveva messo a disposizione la sua scorta di demoni-coda, così come i suoi membri per l’attacco.
Ora tutto quello che dovevano fare era colpire.
Camminavano a piedi per conservare le energie, e anche per rendere meno ovvio l’avvicinamento. Qualunque previsione del loro attacco poteva danneggiare le possibilità di successo della missione.
Il muro del villaggio stava apparendo alla loro vista, quando Karin avvertì qualcosa – un chakra sconosciuto, così vicino che poteva rivelarne l’esatta ubicazione.
“Sasuke, c’è qualcuno qui” disse, fermandosi per cercare la fonte della minaccia. Gli altri si bloccarono, attenti e in attesa.
Poi, improvvisamente, era scomparso. Semplicemente… svanito.
Notando la sua espressione disorientata, Sasuke le domandò se fosse tutto a posto.
“È-è semplicemente sparito.”
“Sei sicura che non fosse solo una perdita di chakra di una delle bestie?” domandò lui, sembrando più che semplicemente irritato.
“Positivo.” Confermò lei. Sarebbe stato impossibile confondere quell’orrenda energia con quella di un umano.
Mentre si prepararono a continuare, il chakra ritornò, in modo più intenso quella volta, e accompagnato da tanti altri chakra, che si dirigevano dritti verso di loro. Allo stesso tempo, venne invasa dalla nausea e si piegò su se stessa, vomitando.
Era stata tesa loro un’imboscata.


“Va bene, la stessa cosa per questa qui: controllate se ci sono lesioni interne mentre io curo le esterne.”
“Ok.”
Mani calde si appoggiarono sulla fronte di Karin, e l’intenso dolore che l’aveva invasa cominciava lentamente ad andarsene.
‘Dove sono?’ pensò.
“Vedi niente?”
“Beh, non ci sono ferrite, ma…”
“Cosa?”
“È incinta.”
“Cosa? Sei sicura?”
“Cosa diavolo state facendo?” gracchiò Karin, forzando gli occhi ad aprirsi, a dispetto del dolore che le lacerava il corpo.
La sua vista incontrò una ragazza con uno stetoscopio attorno al collo: lo sguardo dei suoi occhi verdi prometteva sofferenza se avesse provato ad attaccare, e aveva i capelli di un sorprendente color rosa. Di fianco a lei c’era un’altra ragazza, coi capelli tra il blu e il nero, e misteriosi occhi color bianco perla.
“Sei incinta?” domandò la prima ragazza, ignorando a sua precedente domanda.
“Già, ma non capisco come possano essere affari vostri.” Grugnì Karin, guardandosi attorno.
Una piccola cella, probabilmente controllata assiduamente da ANBU o qualcosa di simile.
La donna dai capelli rosa sembrava sconcertata. “Sei andata in battaglia sapendo di essere incinta?”
“Um, Sakura.” Disse l’altra, “la gravidanza fa parte del nostro lavoro?”
Ricomponendosi, Sakura scosse la testa. “No. dovremmo passare al prossimo prigioniero, questo è a posto.”
E così uscirono, e Karin rimase sola nella cella fredda e buia.
Beh, sola se non si contava la cosa della gravidanza.


Sembrava che Suigetsu avesse sottovalutato Konoha, pensando che la sua gente fosse debole e indifesa, e facile da massacrare.
E guarda dove l’aveva portato – in prigione. Ancora.
Questa volta, era una prigione normale, il tipo in cui verrebbe messo qualunque shinobi. Una stanza metallica con un letto, un bagno, e una porta chiusa.
‘Bene. Una fuga facile,’ aveva pensato quando la dottoressa dai capelli rosa e la sua partner l’avevano lasciato solo.
Ma, ancora una volta, si sbagliava. Non solo c’era un’abile ANBU appostato di fronte alla sua cella, e uno infondo al corridoio, ma attorno a lui erano stati piazzati potenti sigilli, che procuravano una scossa se si provava anche solo a toccare uno dei muri. Per di più, la cella era completamente resistente all’acqua, tranne che per qualche piccolo buco per l’aria nella porta, che gli avrebbe permesso di scivolare fuori solo in un lento e ovvio ruscelletto. Aveva considerato di usare lo scarico del bagno come mezzo di fuga, ma, era disgustoso. E anche se non gli fosse dispiaciuto trasformarsi in un topo di fogna, non ce l’avrebbe comunque fatta. Una delle sue guardie infatti era stata gentile abbastanza da rivelargli che lo scarico si svuotava in una fossa settica alla fine del corridoio, che, sfortunatamente, si trovava in una stanza chiusa e controllata.
Onestamente, era annoiato e impressionato. Gli shinobi della foglia sapevano bene come tenere i loro prigionieri.
Sdraiandosi sul suo scomodo letto per cercare alter opzioni di fuga, Suigetsu senti qualcuno avvicinarsi. Pochi momenti dopo, la porta si aprì e una persona mascherata (un uomo, a giudicare dalla costituzione) entrò dentro.
Ancora prima che potesse pensare di attaccarlo, l’ANBU era di fianco a lui, premendogli una mano sulla fronte. Istantaneamente, il chakra cominciò a defluire dal suo corpo.
“Cosa diavolo sta succedendo?” domandò Suigetsu, sentendo la sua forza svanire.
“Uchiha Sasuke e tutti i suoi complici devono prendere parte ad un processo. E questo include anche te.”
Poi venne mascherato, tirato in piedi, e trascinato al precedentemente menzionato processo.

 
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Claire
view post Posted on 25/6/2009, 14:13




Oddiooddioddio O.O
Che succederà adesso???? O__O
 
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sakurainlove
view post Posted on 25/6/2009, 14:15




beh, puoi sempre leggere l'originale se vuoi XD
comunque siamo solo all'inizio, ne devono succedere parecchie di cose ^_^
 
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SUNDAYeveryday;
view post Posted on 26/6/2009, 11:32




Complimenti Valentina! Traduzione impeccabile ^^
Non vedo l'ora di leggere il seguito... è una fiction così carina!
 
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sakurainlove
view post Posted on 26/6/2009, 12:30




tranquillamente Vale XP
dopo la prossima traduzione comincerò a postarla su efp, ho deciso ù.ù
 
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sakurainlove
view post Posted on 20/7/2009, 18:33




nuova traduzione! da oggi comincio a pubblicare anche su efp ^^
devo anche ammettere che ho tradotto con qualche difficoltà alcune frasi questa volta. *e mi chiedo cosa voglia dire che "Sasuke fu noioso" ... bah.)

---

Per tutta la durata del processo Sasuke fu alquanto noioso.
Praticamente, tutti erano seduti in un’ampia stanza ad ascoltare l’Hokage dal seno grande leggere la lista di tutti gli orribili crimini che l’Uchiha aveva commesso. Nessuno poteva parlare, nessuno poteva andarsene, e l’aria che si respirava era bollente, soffocante, e tesa.
‘Almeno io posso vedere,’ pensò Suigetsu, lanciando un’occhiata a Sasuke, che era bendato, legato, e controllato da diversi ANBU. La situazione sembrava abbastanza senza speranza, ma lui manteneva lo stesso la sua posizione rigida, e un’espressione stoica, ascoltando silenziosamente che i suoi oltraggi venissero annunciati al mondo. Beh, alla stanza.
Dopo quelle che sembrarono ore, ma che probabilmente erano solo venti minuti, l’Hokage (Tsunade? Era così che aveva detto di chiamarsi?) chiese a chiunque volesse difendere il criminale in questione di farsi cortesemente avanti.
La dottoressa dai capelli rosa che aveva curato le ferite di Suigetsu si alzò in piedi e si diresse al centro della stanza, senza che i suoi occhi lasciassero l’Uchiha.
“Presentati.” Ordinò Tsunade, non sembrando minimamente sorpresa.
“Haruno Sakura. Ero… sono una compagna di squadra e un’amica di Sasuke,” disse, incerta.
Prendendo un respiro profondo e elevandosi alla massima altezza, continuò con voce più alta e sicura. “So che Sasuke ha fatto cose terribili, ma penso che le sue ragioni siano a noi comprensibili, se non addirittura connesse. La sua intera famiglia venne sterminata quand’era piccolo. Il che l’ha probabilmente lasciato triste, e arrabbiato, e confuso, e sopra ogni altra cosa, tradito, perché suo fratello stesso era l’assassino.”
Le persone nella stanza si mossero, sussurrandosi a vicenda con cenni d’approvazione o al contrario sguardi corrucciati. Sakura rimase imperturbata, e continuò.
“Sasuke è un Uchiha, un prodigio, un traditore, un criminale di livello S – comunque vogliate chiamarlo. Ma è anche un umano, una creatura le cui azioni sono controllate da pensieri ed emozioni. Forse se considererete quello, capirete la sua scelta.”
Finito il suo discorso, tornò al suo posto e non diede ascolto al volume crescente dei bisbigli. I suoi occhi non avevano mai lasciato il viso di Sasuke e, anche se era sembrata quasi una recitazione a memoria, le sue parole erano decisamente sincere.
Suigetsu ghignò, intuendo che i due condividevano un passato di cui non era stato informato. Se tutto fosse andato bene, forse sarebbe riuscito ad assistere a qualche dramma ancora aperto fra i due.

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Il processo continuò, e altre due persone difesero le azioni di Sasuke. Il primo era un uomo dai capelli grigi, che indossava una maschera su metà viso, e teneva l’occhio sinistro coperto con il copri fronte.
“Hatake Kakash, leader della squadra di Sasuke,” si presentò. “Come ha detto Sakura, il desiderio di vendetta di Sasuke e le ragioni per la sua fuga sono comprensibili. So cos’è il dolore per una perdita, e so che il suo metodo di trattare col dolore non è salutare. Ecco perché penso che dovremmo aiutarlo, non gettarlo in una prigione a soffrire e decomporsi. Ha già sofferto abbastanza.”
Kakashi tornò a sedersi, e un altro uomo, più giovane e biondo, si alzò al suo posto. “Uzumaki Naruto. Sono un suo amico e compagno di squadra,” mentre parlava, teneva intensamente fisso lo sguardo sull’Uchiha. “Sasuke è un idiota – ha fatto cose stupide e ha fatto soffrire un sacco di persone. Ma non è diabolico o senza pietà come Orochimaru o Itachi. Se lo fosse stato, io sarei morto molto tempo fa.”
Poi ritornò al suo posto, avendo apparentemente terminato.
La sua affermazione breve e schietta guadagnò diversi sussurri, e uno sguardo interessato da Suigetsu. Sembrava che ci fosse parecchio da sapere sul conto del suo capo.
XxXx
Il resto del processo avvenne senza particolari eventi. L’Hokage dal seno grande richiese agli altri membri del Team Taka di dare loro delle ragioni per cui non dovessero essere giustiziati. Karin disse che era incinta, e Suigetsu la seguì affermando che era il padre (che, onestamente, fu l’unica ragione a cui riuscirono a pensare. Non è che si pentissero dei crimini commessi), e Juugo spiegò come in realtà lui non amasse uccidere, ma qualche volta perdesse il controllo e s’infuriasse.
Dopo, senza alcun’altra parola, Tsunade li congedò e li fece ritornare alle proprie celle (in realtà, vennero letteralmente trascinati, ma questo non centra.)
Poi vennero lasciati ad aspettare, domandandosi quale sarebbe stato il loro destino a Konoha.

---

Karin non era completamente sicura di quanto aveva aspettato, ma era di certo molto tempo.
Tempo che aveva speso ricurva sopra il piccolo, disgustoso water della sua cella, preparata per gli imprevedibili attacchi di nausea che l’assalivano. Era incredibile che potesse vomitare, considerato quanto era vuoto il suo stomaco – il cibo della prigione era difficilmente abbastanza per soddisfare il suo crescente appetito.
Gravidanze e prigioni facevano schifo.
Finalmente, dopo quelli che sembrarono secoli, la porta della sua cella si aprì, ed entrò un uomo. Prima che avesse anche solo il tempo di alzarsi, quest’ultimo le mise una sorta di bracciale attorno al polso. Si strinse, attaccandosi alla sua pelle, e poi una strana sensazione le risalì il braccio, spargendosi per tutto il corpo.
“Hey! Cosa stai facendo?” domandò mentre si alzava in piedi, ancora stringendosi il polso.
“L’Hokage vuole vederti.”
Venne trascinata per i corridoi della prigione, pochi metri dietro a Juugo e Suigetsu, che portavano entrambi gli stessi bracciali sui polsi.
Di Sasuke non c’era traccia.
‘Probabilmente si trova in un’altra sezione delle prigioni’, pensò lei.
Vennero tutti bendati (“Una precauzione di sicurezza,” le disse la sua scorta), e furono accompagnati alla cieca per tutto il resto del tragitto. Finalmente, venne rimossa la stoffa da sopra i loro occhi, e si ritrovarono nell’ufficio dell’Hokage, faccia a faccia con Tsunade. Karin si guardò attorno, e vide Suigetsu e Juugo di fianco a lei, e Sasuke dietro, fiancheggiato da due guardie allerta. Bene – c’erano tutti.
“Ho deciso di garantirvi la liberta,” disse Tsunade, guardandoli seriamente da dietro alla scrivania, “alla condizione che indossiate i limitatori di chakra, che siate sotto sorveglianza, e che ci diciate tutto quello che sapete sul Suono.”
Venne accolta dal silenzio, mentre il gruppo considerava l’offerta. Karin si morse un labbro. Da un lato, lei non era più utile al Suono, non con Orochimaru morto e con i prigionieri rilasciati; dall’altro lato, questa era Konoha, un villaggio che non amava particolarmente. Dopo tutto, era stato il loro bersaglio.
Però, allearsi con un villaggio che odiava era sempre meglio che marcire in prigione.
“Ok.” Acconsentì, poco dopo che Suigetsu e Juugo ebbero dato la loro approvazione.
Ora mancava solo Sasuke.

---

Tutti gli occhi erano puntati sull’Uchiha, che rimaneva silenzioso, stoico, e bendato.
Suigetsu si chiese se sarebbe davvero stato così pieno di risentimento da spendere il resto della sua vita in prigione, invece che collaborare semplicemente col villaggio, a dispetto di quello che aveva fatto alla sua famiglia. Si chiese anche se la sua decisione avrebbe potuto riportarli tutti in prigione, anche loro.

Finalmente, quando l’aria si era ormai fatta soffocantemente tesa, Sasuke emise una singola, inespressiva parola: “Ok.”
Gli venne rimossa la benda, i suoi occhi scuri si aprirono e si chiusero rapidamente in risposta – ovviamente, non era stato esposto alla luce da parecchio tempo. Le sue iridi rimasero vuote, puramente nere, senza neanche una punta di rosso presente.
Suigetsu si chiese quanto chakra quei bracciali apparentemente innocenti dovessero sopprimere,
Il gruppo venne accompagnato fuori dall’ufficio dell’Hokage pochi secondi dopo, ancora circondato da l’elite degli shinobi, sempre allerta. Nella hall tre facce familiari li stavano aspettando.
La dottoressa dai capelli rosa (Sakura, se ricordava correttamente) si avvicinò a grandi passi a Sasuke, guardandolo dritto negli occhi.
Poi gli tirò uno schiaffo, forte.
Indietreggiando, l’Uchiha si resse la guancia con una mano, mentre congelava con lo sguardo la ragazza che, abbastanza stranamente, ora gli stava sorridendo.
“Bentornato.”

 
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Claire
view post Posted on 20/7/2009, 19:33




Mi piace sempre di più!
Sei bravissima a tradurre!
E poi la storia è troppo carina!
 
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sakurainlove
view post Posted on 20/7/2009, 19:50




mi dispiace perchè questo capitolo l'ho tradotto un pò alla cavolo...
poi si, è davvero carina, e adesso che vivono a Konoha comincia il vero bello della storia!
ti piacerà, vedrai XD
 
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sakurainlove
view post Posted on 23/8/2009, 14:30




nuovo chappy:

“Allora, cosa c’è tra te e quella pollastrella dell’Haruno?”

Nessuna risposta
“È la tua ex ragazza, o qualcosa di simile?”
Ancora nessuna risposta.
“Perché sembrava parecchio incavolata.”
Di nuovo, silenzio.

Finalmente Suigetsu rinunciò a importunare l’Uchiha, lasciandosi cadere sul divano, di fianco a Karin.
I quattro del team erano stati forzati in un piccolo e altamente sorvegliato appartamento. La prima stanza era praticamente una sala da pranzo e una cucina, che portava ad un corridoio connesso a un bagno e due camere da letto. Dovevano ancora accordarsi su come sistemarsi per dormire.


Lanciando uno sguardo alla ragazza al suo fianco, Suigetsu aggrottò le sopracciglia “Stai ingrassando.”
Con un ringhiò, la donna tentò di dargli un pugno sul mento, ma incontrò l’aria, visto che lui era riuscito a liquefarsi. Quando riacquistò forma solida, c’era una chiazza bagnata sul divano.
“Oh, disgustoso!” disse Karin, arricciando il naso.
“Non ti dispiaceva quando era te che bagnavo.”
“Ero ubriaca.”
“Avanti,” la incitò lui, scivolandole più vicino e muovendosi per circondarle la vita con un braccio. “Sai che lo hai amato.”
Lei si allontano, scacciando il braccio di lui. “Quello che amerei, sarebbe vederti saltare giù dalla finestra.”
Prima che il litigio potesse proseguire oltre, qualcuno cominciò a bussare con insistenza alla porta. Sasuke, seduto al tavolo da pranzo con le mani incrociate davanti al viso, e i gomiti appoggiati alla superficie di legno, schioccò uno sguardo a Suigetsu, e poi alla porta, dicendo, “Apri.”
Obbedientemente, il ninja della Nebbia saltò al di là dello schienale del divano e si affrettò verso la porta, aprendola.
Naruto e Sakura erano davanti all’ingresso, entrambi estremamente sorridenti.
“Era ora!” esclamò il biondo, irrompendo dentro senza aspettare un invito. “Hey Sasuke! Ti portiamo all’Ichiraku per festeggiare il tuo ritorno a casa!”
Lo shinobi in questione guardò il suo ospite con disinteresse. “No.”
Sakura entrò nell’appartamento e affiancò Sasuke in tempo record. Guardandolo male, disse, “Sai, non ti ho ancora perdonato completamente. Potrei seguire il tuo esempio e reclamare vendetta.” Per enfatizzare quelle parole, si scrocchiò le dita minacciosamente.
Sasuke la fissò per un momento, dando l’impressione di soppesare le sue possibilità. Alla fine, sospirò, chiudendo gli occhi e alzandosi in piedi. “Va bene.”
Esultando, Naruto gli afferrò un braccio e lo trascinò via, blaterando per tutto il tempo. Suigetsu aspettò cinque minuti dopo la loro partenza, poi aprì nuovamente la porta.
“Dove stai andando?” gli domandarono simultaneamente Juugo e Karin, uno curioso, e l’altra sospettosa.
Lui ghignò. “A spiare.”


---


Il trio di criminali seguì furtivamente Sasuke e gli altri attraverso Konoha, interessati ai frammenti di conversazione e interazione che sentivano e vedevano. Era strano pensare che l’Uchiha avesse mai avuto una qualunque forma di vita sociale. Era sempre così silenzioso e… beh, asociale.
“Continuo a pensare che non sia una buona idea,” bisbigliò Juugo, trascinandosi dietro ai due compagni. “Dovremmo rispettare la privacy di Sasuke.”
“Non conta come fatto privato se lui è fuori, in pubblico,” ragionò Suigetsu, sbirciando dietro un angolo. Si ritirò indietro, continuando “Se non volesse che la gente sappia quello che fa, se ne starebbe nella privacy della sua casa.”
“Ma noi viviamo nello stesso posto dove vive lui. E perché dobbiamo pedinarlo di soppiatto se sono affari pubblici?”
“Juugo, per favore, non mettere in dubbio il tuo leader – seguilo e basta.”
Karin lo derise, “Chi ha detto che vogliamo te come capo?”
“È una mia idea quindi sono io il capo.”
Lei roteò gli occhi, ma non disse nulla. Miracolo dei miracoli, non aveva voglia di discutere con lui.
Sbirciando nuovamente dietro l’angolo, Suigetsu annuì ai compagni, e poi si lanciò fuori, correndo per la strada a grande velocità. Gli altri lo seguirono da vicino, e presto arrivarono a un piccolo stand di ramen. Si potevano sentire provenire dall’interno risate chiassose e allegre.
“Ok, ci fermiamo qui fuori e ascoltiamo,” proclamò lui, lasciandosi cadere sul marciapiede fuori dalla struttura. Gli altri fecero spallucce e lo imitarono.
“A Sasuke, per aver fatto trascinare il suo sedere a casa!” annunciò una voce, che era inconfondibilmente quella di Naruto. Poco dopo si udirono sorsate rumorose.
“Ew! Naruto, dovevi proprio mangiare tutto in un solo boccone?” domandò Sakura, disgustata.
Ignorando la sua disapprovazione, lui gridò, “Hey, mangia il tuo ramen, veloce! Altrimenti il brindisi non vale!”
Un sospiro, seguito da sorsate arrendevoli.
“Io sono felice che tu sia tornato, Sasuke,” disse la ragazza dopo un momento, avendo apparentemente terminato col suo cibo. “Ma sono ancora arrabbiata con te. Onestamente, lasciarmi su una panchina? Tentare di uccidere Naruto? Invadere – Hey! Mi stai almeno ascoltando?”
“... qualcuno sta origliando.”
Suigetsu s’irrigidì. Impossibile! Non poteva riuscire a sentirli – i loro chakra erano già stati completamente soppressi.
L’Uchiha uscì, guardando male il trio. “Di tutte le persone che potevano rivelare il loro chakra, non mi sarei mai aspettato te, Karin.”
“Cos-? Non ho neanche un po’ di chakra, grazie a questo bracciale!” gridò, puntando alla benda nera sul suo polso. “Di cosa stai parlando?”
“Non sei tu,” intervenne Sakura, raggiungendo Sasuke fuori dal negozio. “È il bambino. Interferisce col tuo sistema di chakra – e qualche volta ne ha uno proprio, ma di solito copia semplicemente il tuo.”
“Aspetta,” disse Karin, guardandosi il ventre leggermente rigonfio. “Vuoi dire che questo è il motivo per cui ho fallito durante l’invasione?”
“Probabilmente.”
“Arrgh!” urlò, tirandosi i capelli per frustrazione e rabbia. Si voltò verso Suigetsu, tempestandolo di pugni. “È tutta colpa tua!”
Naruto uscì proprio in quell’istante, squadrando tutto il gruppo. “… ragazzi, volete ancora il vostro cibo?”


I due gruppi si unirono per pranzare assieme. Essendo in sette, occupavano gran parte dei posti al bancone dell’Ichiraku, un fatto che sembrava compiacere il proprietario.
“Allora, com’era Sasuke prima che lo conoscessimo noi?” domandò Suigetsu tra un boccone e l’altro di ramen.
“Ancora un idiota,” esclamò Naruto, osservando affamato gli altri che mangiavano, avendo già speso la sua piccola quantità di denaro. “Cioè, era così ossessionato dalla vendetta, che era disposto a tradire tutti.”
L’uomo in questione non disse nulla, sembrando solo leggermente infastidito del fatto che si stesse parlando di lui come se non fosse stato lì.
“A proposito,” intervenne Sakura, alzando la testa dal suo piatto per guardare l’Uchiha, “Cosa ti ha fatto decidere di allearti di nuovo con Konoha?”
“Non avevo molta scelta.”
Lei s’imbronciò, avendo chiaramente sperato in una risposta differente, ma non disse nient’altro.
Il gruppo continuò a parlare e mangiare, e Suigetsu fu interessato da come gli ex compagni di squadra interagivano. Anche con Sasuke isolato nella sua condotta silenziosa, riusciva a sentire un forte legame fra loro.
E l’Haruno – lei era particolarmente interessante, passando da dolce a micidiale in un batter d’occhio. Non era un esperto di sentimenti, o relazioni, o cose simili, ma aveva l’impressione che la ragazza provasse un mix di diverse emozioni quando si trattava di Sasuke.
Quando il gruppo finì di pranzare e tutti si separarono, Suigetsu aveva un obiettivo preciso in mente: conoscere il più possibile dell’Uchiha e del suo passato.
XxXx
L’appartamento era incredibilmente tranquillo.
Juugo era andato all’ospedale per dei test, in modo che lo specialista medico potesse provare a determinare un modo per controllare i suoi attacchi di rabbia, e Sasuke era stato di nuovo trascinato via dai suoi vecchi compagni, minacciando seriamente di morte gli altri se avessero osato seguirlo.
Era strano quanto vuoto sembrasse l’appartamento quando non c’erano le due persone meno loquaci.
Era passata più di una settimana da quando era stata garantita loro la libertà, e le cose si stavano rivelando incredibilmente noiose. Non c’era nulla da fare, nessun posto in cui andare, e gli interrogatori continuavano ad arrivare in momenti casuali. Facevano dozzine di domande a proposito del Suono e di Orochimaru, e poi sparivano altrettanto velocemente e inaspettatamente di come comparivano. Suigetsu ipotizzò che doveva essere il loro modo di sorprenderli per fargli dire la verità, e rendere più difficile per i quattro ricordare come avevano risposto a una domanda particolare in precedenza, ma questo non rendeva la cosa meno seccante.
Sdraiata sul divano con una mano sul suo stomaco in crescita, Karin si lamentò “Sono così annoiata. Non c’è nulla da fare in questo posto! E sto morendo di fame, e questo stupido bambino mi farà slargare tutti i vestiti!”
“Cosa vuoi che ci faccia io?” scattò Suigetsu, seduto al piccolo tavolo da pranzo, intagliando immagini senza senso sulla sua superficie legnosa con un coltello.
“Non so! Torna indietro nel tempo e auto –convinciti a non saltare a letto – er, dietro un cespuglio – con me!”
Lui ghignò, mostrando i denti appuntiti. “Mi dispiace, è un affare non rimborsabile. Hai perso la tua occasione quando hai rifiutato l’aborto.
“Beh, almeno dammi qualcosa da fare!” quando lui aprì la bocca per rispondere, lei aggiunse “Qualcosa che non includa fare sesso con te.”
Ruotando gli occhi, lui rispose “Rilassati, una volta è stata abbastanza.”
“Quindi che cosa hai in mente?”
“Stavo pensando che dovremmo sapere qualcosa di più a proposito del nostro caro leader.”
No! Sasuke ha detto che ci uccide se lo spiamo di nuovo!”
Gli occhi del ragazzo brillarono di malvagità, e sul suo viso riapparve un ghigno. “E chi ha detto di spiarlo?”
Lei lo guardò, sospettosa. “Non finirò per pentirmene, vero?”
“C’è solo un modo per scoprirlo.”
 
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Claire
view post Posted on 23/8/2009, 21:21




*____________*
Sto diventando dipendente da questa storia..-.
 
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18 replies since 9/6/2009, 18:41   564 views
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